CAPITOLO 2

Problemi ambientali globali


1Altan DIZDAR1, 2Ertugrul DIZDAR2 & 3Cagan DIZDAR

1Civil Engineer Altan Dizdar, General Manager at ORKON INTERNATIONAL CO. altan.dizdar@orkon.info
2Agricultural Engineer Ertugrul Dizdar, Chairman of the Board at ORKON INTERNATIONAL CO. ertugrul.dizdar@orkon.info
3MSc.Civil Engineer Cagan Dizdar, Columbia University, New York USA, cagandizdar@gmail.com

2.Introduzione

I problemi ambientali, essendo intimamente collegati alle questioni socioeconomiche, mostrano un quadro complesso e possono avere un impatto a livello globale. I problemi ambientali globali mettono in pericolo la sostenibilità dell'ambiente senza fermarsi ai confini politici: costituiscono una minaccia per gli esseri umani, la salute, la sicurezza e la produttività, la sopravvivenza di altre specie, la sicurezza alimentare e le risorse idriche. Il cambiamento climatico, il riscaldamento globale, la desertificazione, il degrado ambientale, la distruzione dello strato di ozono, le piogge acide, l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, l'esaurimento delle risorse naturali, la perdita di biodiversità, la distruzione delle foreste, l'inquinamento marino e oceanico, l'acidificazione degli oceani, i rifiuti pericolosi, l’inquinamento ed impatto causati dai rifiuti, i risultati generati dall'erosione e l'urbanizzazione non pianificata fanno tutti parte dei problemi ambientali globali. Di conseguenza, la comunità internazionale sta cercando di risolvere tutti questi problemi di natura ambientale.

L’agenda internazionale pone la massima importanza alla protezione ambientale e i problemi ad essa correlati possono essere risolti solo grazie agli sforzi delle organizzazioni non governative, del settore pubblico e privato, della società civile, degli sforzi nazionali e della cooperazione internazionale: un modo fondamentale per proteggere l'ambiente è inoltre quello di aumentare la consapevolezza pubblica e la partecipazione di interi gruppi sociali. La causa dei problemi ambientali richiede un coordinamento e una sinergia per la loro risoluzione.

Figure 1. Global Environmental Problems


Le prime iniziative volte a trovare soluzioni ai problemi ambientali hanno gradualmente iniziato ad essere all'ordine del giorno della comunità internazionale a partire dagli anni Sessanta. Il rapporto "1,5°C Global Warming" dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) afferma che, insieme al riscaldamento globale, aumenteranno i rischi climatici legati alla salute, alla sicurezza alimentare, al bisogno di acqua, alla sicurezza umana e alla crescita economica. L'obiettivo principale delle politiche ambientali è quello di portare il benessere sociale al massimo livello possibile senza intaccare la qualità ambientale. Sebbene le politiche ambientali differiscano da un paese all'altro, il concetto principale che viene da tutti preso come riferimento è quello di "sviluppo sostenibile". Realizzando uno sviluppo sostenibile economico e sociale, è necessario ridurre gli effetti del nostro impatto sull'ambiente proteggendo la natura e fornendo un ambiente pulito alle generazioni future.

Una delle più note cause dei problemi ambientali globali si può vedere nell'esaurimento dello strato di ozono ed il conseguente aumento dei raggi ultravioletti che raggiungono la superficie terrestre. Il buco dell'ozono è una riduzione ciclica dello strato di ozono stratosferico (ozonosfera) che si verifica, principalmente in primavera, sopra le regioni polari. La diminuzione può arrivare fino al 71% nell'Antartide e al 29% (2011) nella zona dell'Artide. La riduzione dell'ozono indica il generico assottigliamento dell'ozonosfera, una fascia della stratosfera che si è cominciato a studiare e rivelare a partire dalla fine degli anni Settanta (stimata intorno al 5% dal 1979 al 1990).

La riduzione si verifica principalmente per distruzione catalitica da parte di composti alogenati di fonte antropica (determinabili e convertibili abitualmente in cloro equivalente) che raggiungono la stratosfera, nonostante la densità maggiore dell'aria dei medesimi; per un meccanismo a catena, un atomo di cloro proveniente da dissociazione fotochimica per opera dei raggi solari reagisce con la molecola di ozono prendendone un atomo di ossigeno, formando ClO e normale ossigeno molecolare; il primo composto reagisce con altro ozono per ridare un atomo di cloro elementare, propagando così la reazione.

Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radiazioni ultraviolette: infatti assorbe del tutto la loro componente UV-C, e per il 90% la UV-B. Gli UV-A non risentono molto dell'atmosfera, ma d'altronde sono poco attivi biologicamente. Quindi la dose di radiazioni UV-B che raggiunge la superficie terrestre dipende inversamente dalla concentrazione di ozono in alta atmosfera. Le radiazioni UV-B possiedono un effetto sterilizzante per moltissime forme di vita, sono dannose per la pelle, potendo innescare la formazione di melanomi e altri tumori, e per gli occhi, causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, diminuzione dei raccolti compresa, e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina. (Wikipedia)

Il fatto che i problemi ambientali abbiano carattere transfrontaliero ha reso necessario che organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite (ONU), l'Unione Europea, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), l'Organizzazione Europea per la Sicurezza e la Cooperazione (OSCE), l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), la NASA e altri organismi internazionali si adoperino per la risoluzione di questi problemi ambientali globali.

Figura 2. Inquinamento atmosferico, polveri e fumo in città


Fonte : https://unsplash.com/photos/uKvPDQop-JA

2.1. Il cambiamento climatico

Il cambiamento climatico si verifica quando avviene un cambiamento nel sistema climatico mondiale e causa nuove condizioni atmosferiche. Il Riscaldamento globale indica in climatologia il mutamento del clima terrestre sviluppatosi a partire dalla fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo e tuttora in corso, caratterizzato in generale dall'aumento della temperatura media globale e da fenomeni atmosferici a esso associati (es. incremento di fenomeni estremi legati al ciclo dell'acqua quali alluvioni, siccità, desertificazione, scioglimento dei ghiacci, innalzamento degli oceani, e modifiche ai pattern di circolazione atmosferici con ondate di caldo, ondate di freddo, ecc...).

Le cause predominanti sono da ricercare, secondo la comunità scientifica, nell'attività antropica, in ragione delle emissioni nell'atmosfera terrestre di crescenti quantità di gas serra (con conseguente incremento dell'effetto serra) e ad altri fattori imputabili sempre alle attività umane; il protocollo di Kyoto, sottoscritto al novembre 2009 da 187 paesi, vuole mirare alla riduzione di tali gas serra prodotti dall'uomo (Wikipedia).

Le attività umane basate sull'"incenerimento" come la produzione di energia, il riscaldamento e il trasporto hanno accresciuto la presenza di CO2 e di altri "gas serra" nell'atmosfera che ha portato al riscaldamento globale intrappolando il calore della terra.

I risultati di questo fenomeno sono l'innalzamento del livello dei mari, a causa della fusione dei ghiacciai ai poli e ad alta quota, forti siccità, inondazioni, uragani che si verificano come risultato di cambiamenti immediati di temperatura, la riduzione del numero di specie batteriche, vegetali e animali. I gruppi ambientalisti affermano che questi fenomeni possono generare conseguenze tanto gravi quanto l'impatto di un meteorite gigante che colpisca la terra o di una grande guerra nucleare. .

Desertificazione e scioglimento dei ghiacci a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale




Fonte : https://picspree.com/en/photos/cracked-and-rippled-desert-landscape-612521

Fonte : https://picspree.com/en/photos/ice-floes-in-the-arctic-ocean-603545


2.1.1. Cause e impatti del cambiamento climatico


Le conseguenze legate ai problemi ambientali globali e del cambiamento climatico: scarsità di cibo, inondazioni, caldo torrido, eventi atmosferici intensi e diffusione delle malattie diffuse: tali conseguenze sono da gestire e superare attraverso l’attivazione di misure per gestire i problemi generati dalla vita moderna quali il trasporto, l'uso del suolo, il cibo e l'energia.

Per analizzare e gestire le problematiche indicate, l’IPCC ha preparato un rapporto speciale sul riscaldamento globale di 1,5 °C:


Il limite di 1,5°C, ovvero impedire il riscaldamento di oltre 1,5°C della temperatura media atmosferica è particolarmente importante perché se non si riesce in questo obiettivo aumentano i rischi associati ai cambiamenti a lungo termine irreversibili, come la scomparsa di alcuni ecosistemi:

Figura 4. Rischi del cambiamento climatico



2.1.2. I gas serra


Vari fattori (in particolare processi e sostanze) possono causare l'aumento o la diminuzione della temperatura media terrestre. Il più importante di questi fattori è costituito dai cosiddetti gas serra. È noto che la presenza di questi gas nell'atmosfera fa sì che la Terra si riscaldi a circa 32°C. Se la Terra non avesse un'atmosfera, non ci sarebbe acqua liquida sulla sua superficie e la Terra sarebbe un pianeta sfavorevole. A questo proposito, si può dire che i gas serra nell'atmosfera siano benefici. Tuttavia, l'aumento della quantità di gas serra può anche causare cambiamenti climatici e degrado naturale.

L'acqua, che causa l'effetto serra, è indispensabile per la vita sulla Terra. L'ozono agisce come uno scudo che impedisce ai raggi nocivi del sole di raggiungere la terra. Altri importanti gas serra sono l'anidride carbonica e il metano. Studi retrospettivi mostrano che negli ultimi 250 anni la quantità di anidride carbonica nell'atmosfera è aumentata del 36% e la quantità di metano del 148%. Si pensa che il fattore principale che causa il riscaldamento globale sia l'aumento della quantità di anidride carbonica e di metano nell'atmosfera.

Figura 5. Gas serra



La maggior parte dell'aumento della quantità di anidride carbonica nell'atmosfera è dovuta alle attività umane. L'uso di combustibili fossili, in particolare, provoca il rilascio di grandi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera. Due metodi principali che possono essere applicati per prevenire l'aumento della quantità di gas serra nell'atmosfera sono la riduzione della quantità di gas serra rilasciati nell'atmosfera dovuti alle attività umane e l'aumento dell'efficacia dei processi biologici che utilizzano i gas serra nell'atmosfera. Ad esempio, aumentando il numero di piante che utilizzano meno combustibile fossile o che utilizzano anidride carbonica durante la fotosintesi, si può prevenire l'aumento della quantità di gas serra nell'atmosfera.

2.1.2.1. Come ridurre i gas serra?

È possibile ridurre le emissioni di gas serra prestando attenzione ai seguenti punti:


E’ necessario sviluppare - in qualsiasi campo, dall’industria all’agricoltura - le tecnologie che portano a risparmio energetico e che facciano uso di fonti di energia rinnovabili come l’energia solare (fotovoltaica e termica), la geotermica, le biomasse e l'eolica.

Figura 6. Pale eoliche per sostituire i combustibili fossili; le fonti di energia rinnovabile come il vento sono una delle misure necessarie per rallentare il cambiamento climatico.


Fonte: https://unsplash.com/s/photos/windmill?ref=thestocks.im


2.1.3. Impronta del carbonio – Carbon footprint

Ogni individuo causa una quantità diversa di emissioni di carbonio a seconda di dove e come vive: l'impronta del carbonio di ogni persona è diversa dall'altra, in relazione dal tipo di cibo che mangia, dal modo di trasporto e dal consumo di elettricità. Per esempio, il gas che bruciamo durante la guida, l'energia che usiamo per riscaldare la casa e il processo di produzione dei cibi che mangiamo causano una certa quantità di emissioni di anidride carbonica.

Figura 7. Impronta ecologica


Fonte : http://thestocks.im/

Figura 8. Le componenti della Carbon Footprint



2.1.3.1. Come possiamo ridurre la nostra carbon footprint?

Possiamo ridurre la nostra impronta di carbonio risparmiando energia e cambiando alcune delle nostre abitudini. Ad esempio, utilizzando i mezzi di trasporto pubblico come autobus o treni invece di guidare riduciamo le emissioni di carbonio che produciamo. Anche l'uso di lampadine a risparmio energetico nelle nostre case, il rafforzamento dell'isolamento termico della nostra casa, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili sono efficaci nel ridurre l'impronta di carbonio. Poiché anche gli allevamenti zootecnici hanno un effetto sulle emissioni di gas serra prodotte, si potrebbe consumare meno carne rossa per ridurre la domanda di questi animali e conseguentemente ridurne la produzione. Infine, dato che gli alberi assorbono l'anidride carbonica e producono ossigeno, si potrebbe piantare degli alberi per pagare il nostro debito con la natura.

Le sostanze chimiche organiche o inorganiche sono le principali cause di inquinamento chimico e gli inquinanti chimici più comuni sono i composti che vengono utilizzati in grandi aree: spesso essi sono permanenti e non vengono degradati facilmente in natura. Ci sono molte sostanze chimiche che sono rischiose per la nostra salute e danneggiano le generazioni future senza che ce ne si renda conto. Gli insetticidi usati in agricoltura sono solo una piccola parte di questi veleni chimici. Oltre a questi possiamo citare i materiali utilizzati nelle attività di lavaggio a secco, i solventi clorurati, i materiali emessi dalle raffinerie di petrolio, dagli impianti di carbone, dalle miniere. Anche i detergenti che utilizziamo quotidianamente in casa nostra sono composti chimici che inquinano l'ambiente.

2.2. Inquinamento e degrado delle risorse idriche

L'acqua è presente, negli oceani, nei fiumi, nei laghi, nelle falde acquifere e nelle acque reflue. L'inquinamento dell'acqua è causato principalmente dalle attività degli esseri umani in relazione in prevalenza all’urbanizzazione, alla crescita della popolazione e all'aumento del tenore di vita; vi sono inoltre cause naturali di inquinamento idrico legate ai cambiamenti del clima e alle condizioni naturali. In tutto il mondo, le attività umane e le forze naturali stanno riducendo rapidamente le risorse idriche disponibili. Ora, finalmente, la consapevolezza dell'opinione pubblica sulla necessità di un migliore controllo e una migliore protezione dell'acqua è aumentata e si cerca conseguentemente tutti i paesi cercano di adottare le necessarie misure. Per ridurre l'inquinamento ed il degrado dell'acqua, le autorità compiono con sempre maggiore frequenza controlli su quantità e la qualità dell'acqua al fine di valutare le modalità di maggiore protezione e tutela per esse.

Figura 9. Inquinamento idrico


Fonte : https://pixabay.com/illustrations/pollution-trash-degradation-1603644/

Un esempio: la distribuzione di acque reflue non adeguatamente trattate nei sistemi idrici naturali porta al degrado degli ecosistemi acquatici ed a problemi di salute pubblica per le persone e gli esseri viventi che usano queste acque per bere o per irrigare. Nel mondo, l'inquinamento dell'acqua è la causa più importante di morti e le malattie (Wikipedia).

Figura 10. Il degrado dell'ambiente porta alla diffusione di molte malattie


Fonte : https://unsplash.com/photos/Sj5vmEumehE



2.2.1. Cause e impatti dell'inquinamento e dell'esaurimento delle risorse idriche

L'inquinamento ambientale può danneggiare le risorse idriche e l'ecosistema idrico. I cambiamenti rurali, l'inquinamento ambientale, il cambiamento climatico, la crescita urbana e la deforestazione hanno effetti diretti sugli ecosistemi e sulle risorse idriche.

Le principali conseguenze dell'inquinamento dell'acqua sono la scomparsa della biodiversità e degli ecosistemi acquatici, dove anche a causa della deforestazione, i sedimenti e i batteri compaiono sotto il suolo e quindi contaminano le acque sotterranee. Altra conseguenza dell’inquinamento idrico è l'alterazione della catena alimentare che porta gli esseri viventi ad ammalarsi quando bevono o usano acqua contaminata. Poiché l'inquinamento dell'acqua ha un grande impatto sull'ambiente, dobbiamo garantire la disponibilità di acqua, il suo risanamento e la sua gestione sostenibile.

Gli effetti del prelievo di troppa acqua sia dalle acque superficiali che da quelle sotterranee provocano l'esaurimento dell'acqua. Nell'ultimo decennio, è stata prelevata molta più acqua da sorgenti sotterranee con benefici dell'uso dell'acqua sotterranea spesso di breve durata, ma con conseguenze negative nel lungo termine: per esempio, bassi livelli di acqua significa esaurimento delle risorse idriche. Anche il cambiamento climatico è un fattore che può generare scarsità d'acqua.


Figura 11. Principali fattori che influenzano l'inquinamento e il degrado dell'acqua



2.2.2. Controllo dell'inquinamento dell'acqua

Il ruolo negativo dell'industria sull'ambiente è forse più forte di ogni altro fattore. In particolare, le imprese industriali causano l'inquinamento dell'acqua e indirettamente a causa dell'inquinamento dell'acqua, causano un eccessivo inquinamento del suolo e della vegetazione causando una rapida distruzione dell'ambiente.

Anche fattori naturali come tempeste, vulcani e terremoti causano grandi cambiamenti nella qualità dell'acqua e nella sua ecologia, ma tali fattori questi non vengono considerati come inquinamento.

Per controllare l'inquinamento dell'acqua, sono necessari piani di gestione e infrastrutture corrette e appropriate. Gli impianti di trattamento delle acque reflue appartengono al sistema infrastrutturale. Gli impianti di trattamento delle acque reflue industriali e fognarie sono di solito progettati per proteggere l'acqua dalle acque reflue non trattate. Anche il trattamento delle acque reflue agricole delle aziende agricole può contribuire a prevenire l'inquinamento dell'acqua. Anche le soluzioni basate su approcci naturali (NBS – Nature Based Solutions) costituiscono un approccio per prevenire l'inquinamento dell'acqua. (Wikipedia)

Figura 12. Inquinamento dell'acqua



2.2.3. Motivi della siccità

La siccità è un fenomeno climatico naturale e ricorrente che inizia molto lentamente, si sviluppa per mesi o addirittura anni e colpisce aree molto estese. Si verifica a causa della diminuzione delle precipitazioni distribuite in una o più stagioni. Tuttavia, l'aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni in molte regioni del mondo, come risultato del cambiamento climatico globale, aumentano la frequenza e la gravità degli eventi di siccità.

La siccità provoca gravi impatti economici, ambientali e sociali in aree a volte molto estese. La siccità si verifica in tutte le zone climatiche, ma la vulnerabilità di un'area alla siccità e il grado degli effetti può variare notevolmente da una regione all'altra. Le cause della siccità sono facili da capire ma i loro effetti sono difficili da prevedere!

Il cambiamento climatico è solo una delle ragioni della siccità: anche l'inquinamento delle risorse idriche, le infrastrutture idriche non correttamente pianificate e la cattiva gestione hanno una forte influenza.

La siccità, la desertificazione e il degrado del territorio sono importanti sfide ambientali della nostra epoca che possono minacciare gli habitat e i mezzi di sussistenza più elementari della maggior parte della popolazione mondiale e mettere a rischio la sicurezza alimentare.

Se da un lato la diminuzione della quantità d'acqua è sentita come un effetto della siccità, dall'altro essa provoca anche il mancato soddisfacimento della crescente domanda d'acqua o il deterioramento dei sistemi ecologici. Oltre agli effetti ambientali, anche gli effetti economici possono essere avvertiti molto pesantemente a causa della gravità della siccità. Settori come l'agricoltura, l'energia, il turismo e la silvicoltura sono direttamente colpiti dalla siccità. Il costo della siccità in Europa nel 2003 è stato calcolato in 11 miliardi di euro; nel 2006 è stato determinato che il settore agricolo in Spagna ha subito un calo di più di 2 miliardi di euro a causa della siccità.

Affinché la siccità non diventi un problema cronico, si devono gestire le risorse idriche in modo adeguato sia nei periodi piovosi che in quelli secchi. La gestione delle risorse idriche a scala di bacino fluviale è il primo passo per preservare la struttura olistica degli ecosistemi fluviali che sono la principale fonte dell'acqua.

2.3. Perdita di biodiversità

Biodiversità è il nome dato - nei sistemi ecologici - alla diversità delle specie e dei geni e alla ricchezza di specie e varietà vegetali e animali in una regione: essa è alla base dei servizi ecologici necessari per la continuità della vita economica e sociale degli esseri umani. La biodiversità è importante anche perché fornisce servizi come la protezione dalle inondazioni, la regolazione del clima, la fertilità del suolo, l'impollinazione e la produzione di cibo, carburanti, fibre e farmaci.

La perdita di biodiversità è l'impoverimento di animali e piante in tutto il mondo e anche la riduzione locale o la perdita di specie in un certo habitat.

Figura 13. La prevenzione della perdita di biodiversità è un prerequisito per la sopravvivenza di alcuni habitat


Fonte: https://unsplash.com/photos/2xQcwGfGio8

La biodiversità può anche essere vista come la differenziazione tra ecosistemi terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici, la diversità di tutti gli organismi viventi e delle strutture ecologiche che fanno parte di questi ecosistemi. La ricchezza biologica comporta una ricchezza di interazioni con le complesse strutture ecologiche in cui gli esseri viventi vivono, interazioni che sono tra loro e con il loro ambiente.


2.3.1. Benefici della biodiversità

Le persone hanno raggiunto il livello odierno di agricoltura e tecnologia grazie alla biodiversità. I benefici della biodiversità e degli ecosistemi sono essenziali per la prosecuzione della vita umana di oggi. Le specie vegetali e animali che compongono la biodiversità sono utilizzate in agricoltura, farmacia, medicina, zootecnia, selvicoltura, pesca e aree industriali, e anche per fornire acqua e aria pulite. L'elevato numero e la diversità delle specie vegetali e animali che compongono la biodiversità garantiscono anche un guadagno economico ai Paesi. La biodiversità equilibra gli ecosistemi, rende il pianeta abitabile, sostiene la salute delle persone, dell'ambiente e degli ecosistemi.

Figura 14. Classificazione dei benefici della biodiversità


Vantaggi della diversità delle piante: le piante depurano l'aria, prevengono l'erosione, aggiungono materia organica al terreno e migliorano la qualità del suolo. Forniscono rifugio e nutrimento ad altri esseri viventi e danno continuità all'ecosistema.

Vantaggi della diversità animale: alcuni insetti forniscono l'impollinazione delle piante, assicurando la continuità della vita e della diversità delle piante, e quindi la continuità dell'ecosistema. Una parte significativa degli insetti assicura che la materia organica venga decomposta e riportata nel suolo. Alcune specie di insetti sono anche fonte di cibo di animali come uccelli, pesci, rettili.

Vantaggi della diversità ecosistemica: il turismo naturale (eco turismo) ha assunto importanza crescente negli ultimi anni. Lo stress viene alleviato anche godendo della natura dei parchi nazionali.

2.3.2. Tipi di biodiversità

La biodiversità viene suddivisa in tre categorie gerarchiche:

Figura 15. Categorie di biodiversità


La diversità biologica è alla base delle risorse che sono indispensabili per soddisfare i bisogni primari delle persone (in particolare il cibo). Tutte le cultivar coltivate, cioè delle specie vegetali e animali coltivate, si basano sui loro parenti selvatici in natura. Oggi le specie selvatiche vengono utilizzate per ottenere nuovi tipi di agricoltura o per migliorare quelle esistenti. Gli ecosistemi hanno anche acquisito strutture e funzioni complesse e diverse a seconda delle condizioni ambientali, come risultato dell'interazione di esseri viventi e inanimati tra loro e al loro interno, in modo che le specie selvatiche possano sopravvivere, evolvere, diversificare e acquisire nuove caratteristiche genetiche.

2.3.3. Convenzione sulla Diversità Biologica

La Convenzione sulla Diversità Biologica è un trattato internazionale giuridicamente vincolante, firmato dai paesi e finalizzato a promuovere lo sviluppo sostenibile. L'idea non che sottende la Convenzione è di proteggere gli animali, le piante, i microrganismi e i loro ecosistemi e di tutelare le persone ed il loro bisogno di sicurezza alimentare, di medicine, di aria e acqua, di riparo e di un ambiente pulito e sano in cui vivere.

I tre obiettivi principali della Convenzione sulla Biodiversità (CBD) sono:

Figura 16. Principali obiettivi della Convenzione sulla biodiversità


La CBD non ha alcuna lista di specie da proteggere o siti da gestire; ha tre obiettivi primari:

• la conservazione della diversità biologica,

• l'uso sostenibile delle sue componenti, e

• la giusta ed equa divisione dei benefici dell'utilizzo di queste risorse genetiche, compreso attraverso un giusto accesso alle risorse genetiche ed attraverso un appropriato trasferimento delle tecnologie necessarie.

La Convenzione nasce con un focus specifico sulla biodiversità. Con il passare degli anni, con l'evolversi dei programmi di lavoro e con l'aumento della consapevolezza dei forti legami fra le necessità delle popolazioni umane e il funzionamento degli ecosistemi, cresce di importanza il concetto -inizialmente solo accennato- dei servizi ecosistemici.

2.3.4. Cause e impatti della biodiversità

Stiamo assistendo a una continua perdita di diversità biologica che influisce sulla vita naturale e sul benessere umano. Le cause principali di questa perdita sono i cambiamenti negli habitat naturali dovuti ai sistemi di produzione agricola intensiva, all'edilizia, alle attività di estrazione, allo sfruttamento eccessivo delle foreste, degli oceani, dei fiumi, dei laghi e del suolo all'inquinamento e all'aumento del cambiamento climatico globale. Il grande ruolo giocato dalla biodiversità nella sostenibilità del nostro mondo e delle nostre vite rende la sua continua perdita sempre più grave.

In Europa, con la diffusione dell'agricoltura e della zootecnia 5000 anni fa, le attività umane hanno plasmato la biodiversità. Più di recente le rivoluzioni agricola e industriale avvenute negli ultimi 150 anni hanno portato a cambiamenti improvvisi e crescenti nell'uso del suolo, con intensificazione dell'agricoltura, urbanizzazione e consumo di suolo. Questo ha portato alla perdita di molte esperienze (ad esempio i metodi di coltivazione tradizionali) che sostengono la conservazione di paesaggi ricchi di biodiversità.

Gli obiettivi globali e dell'Unione Europea per il 2020, che mirano a fermare e aumentare la perdita di diversità biologica, sono piuttosto ambiziosi. Il raggiungimento di questi obiettivi richiede l'attuazione di politiche efficaci, un coordinamento intersettoriale, approcci di gestione ecosistemici e una migliore comprensione del valore della biodiversità.

Le politiche dell'UE in materia

La Strategia UE sulla biodiversità per il 2020 si pone come obiettivo di integrare la protezione della biodiversità nello sviluppo e nell'attuazione delle politiche settoriali. Con i suoi cinque principali obiettivi, la strategia si concentra sulla natura (obiettivo 1), sugli ecosistemi e il loro recupero (obiettivo 2), sull'uso sostenibile della natura in Europa, le risorse terrestri e marine attraverso l'agricoltura, sulla selvicoltura e la pesca (obiettivi 3 e 4) e sulle specie esotiche (obiettivo 5). La Strategia per la biodiversità contribuisce a raggiungere gli obiettivi del 7° Programma d'azione per l'ambiente 2020. Il motto principale del Settimo programma d'azione per l'ambiente (7° PAA), entrato in vigore nel gennaio 2014 e che guiderà la politica ambientale europea entro il 2020, è "Vivere bene entro i confini del nostro pianeta". Entrambe le strategie e i programmi hanno una visione a lungo termine che durerà fino al 2050.

Visione della strategia sulla biodiversità

Entro il 2050 la biodiversità dell’Unione europea e i servizi ecosistemici da essa offerti — il capitale naturale dell’UE — saranno protetti, valutati e debitamente ripristinati per il loro valore intrinseco e per il loro fondamentale contributo al benessere umano e alla prosperità economica, onde evitare mutamenti catastrofici legati alla perdita di biodiversità.

L'obiettivo principale della Strategia per la Biodiversità 2020

La Strategia sulla biodiversità per il 2020 ha ulteriormente aumentato le ambizioni alla luce degli insegnamenti tratti dall'attuazione del Piano d'azione dell'UE sulla biodiversità del 2006. Essa è stata attuata nel pieno rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica che è la più importante politica globale sulla biodiversità, volta ad arrestare la perdita di biodiversità e quindi la perdita di servizi ecosistemici, con obiettivi al 2020.

Figura 17. Protezione del mare e dei pesci con le piante


Fonte : https://unsplash.com/photos/jPFqcpfn_Fw



La Strategia indica che dovrebbero essere creati parchi naturali, habitat naturali, che dovrebbe essere preferita l'agricoltura biologica e che le persone dovrebbero essere educate su questi temi.

Gli agricoltori dovrebbero essere resi consapevoli degli effetti negativi del pascolo eccessivo, del raccolto eccessivo di piante e della distruzione delle foreste per guadagnare terreno in termini di biodiversità. La distruzione degli habitat costieri e la pesca eccessiva e incontrollata devono essere evitati. Inoltre, devono essere sviluppati meccanismi per la protezione e il controllo delle queste specie. La biodiversità è la ricchezza comune di tutto il mondo. La biodiversità deve essere preservata per poter trasferire questa diversità alle generazioni future soddisfacendo le esigenze di oggi.

2.4. Problemi di uso del suolo nell’urbanizzazione, nell’agricoltura e nella selvicoltura

Gli impatti dell’uso del suolo sono legati all'urbanizzazione, all'agricoltura e alla selvicoltura, che con la rapida crescita della popolazione nel mondo aumentano le pressioni sull'ambiente naturale. Con l'accelerazione del processo di urbanizzazione e industrializzazione, l'ambiente naturale è sempre di più inquinato e sfruttato.

A causa del cambiamento climatico globale, dell'urbanizzazione e dell'uso inadeguato del suolo, i danni causati da inondazioni, erosione, siccità aumentano di giorno in giorno: in tal modo, i disastri, che sono per lo più causati dai processi naturali, si trasformano in disastri di origine umana.

2.4.1. Tipi di terreni e loro utilizzo

I tipi di utilizzo del territorio e i tipi di terreno sono:

Figura 18. Tipi di utilizzo dei terreni e tipi di terreno: il corretto utilizzo del suolo deve essere scelto in base al corretto tipo di terreno




Il suolo, uno degli elementi più importanti dell'ecosistema, è molto importante perché si genera con tempi molto lunghi, è luogo indispensabile della vita umana e vivente, e garantisce la continuazione della catena primaria di produzione vegetativa, la catena alimentare che esprime la sopravvivenza della vita erbivora e carnivora.

Un uso improprio del suolo significa che i terreni non vengono utilizzati in base alle loro capacità, ovvero un uso dei terreni che non tiene conto delle proprietà geologiche, geomorfologiche (pendenza, topografia, aspetto, ecc.), vegetazionali, idrologiche del suolo. Oltre alla pressione della popolazione, anche le decisioni prese dall'autorità politica hanno ripercussioni sull’ “uso sbagliato del suolo".

Un uso corretto del suolo significa che prima lo si deve usare a fini agricoli e selvicolturali, poi per tutti gli altri tipi di uso: realizzazione di aree residenziali, trasporto, commercio, arte, industria, attività commerciali e turismo.

Figura 19. Una corretta urbanizzazione e l’aumento della popolazione sono importanti nell'uso del suolo


Fonte :https://unsplash.com/photos/3ttFTqPQs5A

La classificazione della capacità del terreno per la pianificazione del suolo in relazione alle condizioni climatiche deve essere effettuata combinando i dati di utilizzo e conservazione per determinarne l'uso più adatto senza causarne il degrado.

Per prendere una decisione sull'uso del suolo, se ne devono determinare le applicazioni passate e presenti e si devono fare analisi su come dovrebbe essere in futuro in base al suo potenziale attuale (analisi SWOT).

Figura 20. L'agricoltura è un prerequisito per generare cibo e le foreste sono necessarie per un ambiente pulito




Fonte : https://unsplash.com/photos/2UqMez6xpQ0 ; https://unsplash.com/photos/F_hft1Wiyj8



2.4.2. Cause e impatti dei problemi di utilizzo del suolo

Le cause generali dell'uso improprio del suolo possono essere riassunte come segue:



L'apertura delle aree agricole agli insediamenti e alle strutture industriali e l'uso improprio dei terreni agricoli è un problema centrale per il degrado del territorio. La rapida urbanizzazione e la rapida crescita della popolazione nel mondo sono diventate una minaccia per la vita; insediamenti non adatti si sono costruiti su terreni produttivi, distruggendo la natura e l'ambiente. La costruzione di aeroporti in terreni alluvionali, la costruzione di dighe, strade, fabbriche, tunnel, canali, ecc. su terreni agricoli di alta produttività l'uso improprio di aree agricole produttive è la causa principale del degrado del territorio.

Il riempimento del litorale e dell'area retrostante con residenze secondarie e strutture turistiche provoca il degrado delle terre e la perdita di superficie dedicata all'uso di agricoltura, pascolo e silvicoltura.

Le piogge acide provenienti da combustibili fossili, rifiuti industriali, minerali, domestici e nucleari, ecc. causano il degrado chimico e biologico del terreno. Gli inquinanti che raggiungono il suolo da varie fonti (rifiuti industriali e domestici, pesticidi e fertilizzanti, serbatoi e oleodotti dove sono immagazzinati i prodotti petroliferi, perdite da macchinari e veicoli, ecc.) causano diversi problemi ambientali e rendono la superficie, il terreno e le acque sotterranee inutilizzabili per scopi agricoli, portando alla perdita di prodotto, al degrado della qualità del suolo e alla diminuzione del valore di resa del terreno.

Figura 21. È necessario prendere precauzioni per prevenire gli incendi boschivi

Fonte : https://unsplash.com/photos/7Je8Q8f-rmE



Il pascolo eccessivo, cioè gli animali che mangiano l'erba fino al livello del suolo e il pascolo precoce (uso del prato prima della crescita completa), ne indeboliscono la copertura erbosa e portano a una diminuzione del valore di rendimento del terreno.

Figura 22. Distruzione del suolo, a seguito dell'attività mineraria: il suolo diventa nudo e inutilizzabile e si formano colline di scavo

Fonte : https://unsplash.com/photos/Mk2ls9UBO2E



Il passaggio di strade attraverso aree agricole produttive/forestali e il passaggio di autostrade attraverso pianure e fondovalle sono uso sbagliati del suolo: una pianificazione corretta dell'uso del suolo dovrebbe vedere strade situate all'intersezione di aree pianeggianti e di montagna, similmente agli insediamenti.

L'erosione dell'acqua è il tipo di erosione più forte e diffuso che causa degrado del terreno: l’eccessivo taglio delle foreste a fini commerciali provoca un peggioramento dell'effetto dell'erosione dell'acqua.

Un’altra pressione cui può andare incontro il suolo è che porta alla diminuzione della sua resa e al deterioramento della sua qualità è la contaminazione: l’inquinamento del suolo è generalmente causato dall'aria, dagli inquinanti dell'acqua e dalle attività agricole. I principali fattori che causano l'inquinamento del suolo sono: l'uso di pesticidi, fertilizzanti artificiali, rifiuti industriali e sostanze tossiche rilasciate da varie applicazioni, rifiuti di impianti di lavorazione dei minerali, acque di scarico, rifiuti di impianti industriali, gas di scarico e organismi nocivi.

Figura 23. In conseguenza di un uso improprio del suolo, il terreno perde il suo valore di rendimento e, passando attraverso determinate fasi viene trasformato in aree inutilizzabili per agricoltura, selvicoltura e zootecnia.




Il non rispetto di queste regole ed un uso errato del territorio porteranno a erosione, inondazioni, frane, desertificazione e degrado del suolo per giungere eventualmente a danni irreversibili.